TRUST
“Il Trust é quell’istituto del quale una parte del mondo non potrebbe fare a meno e che, al contempo, è totalmente sconosciuto all’altra parte”.
- Matthews
Il Trust è uno strumento efficace e versatile per molteplici ragioni: ai fini di una pianificazione fiscale, per proteggere i beni, per garantire la riservatezza, per garantire il passaggio dei beni ai beneficiari in caso di decesso, per evitare lunghe procedure di successione e molti altri scopi.
La sua poliedrica personalità permette ai nostri esperti in primis di consigliare se un trust è adeguato al raggiungimento specifico dei vostri obiettivi e, successivamente, di lavorare a stretto contatto con voi per garantire la concretizzazione dei vostri scopi.
COS’É UN TRUST?
Il trust nasce dalla volontà di un soggetto denominato disponente, che trasferisce la proprietà e il controllo di alcuni beni a un soggetto affidatario, denominato Trustee che ha il potere e l’obbligo di amministrare tali beni nell’interesse di uno o più beneficiari al fine di perseguire uno scopo determinato.
Con l’istituzione di un trust, le proprietà conferite escono dal patrimonio del disponente e vengono a costituire un patrimonio separato, distinto dai beni personali del trustee.
Il Trustee è un proprietario fiduciario e, pertanto, deve amministrare quanto gli viene trasferito esclusivamente secondo le disposizioni dell’atto istitutivo di Trust e a sua discrezione e nell’interesse dei beneficiari secondo la Lettera dei desideri, strumento tramite il quale il disponente fornisce un’indicazione in merito alle modalità di gestione dei beni e alle eventuali distribuzioni ai beneficiari.
All’interno dell’atto istituivo è possibile prevedere la nomina di un soggetto, denominato Guardiano, al quale viene affidato il ruolo di supervisore dell’operato del Trustee.
Ogni trust è come un vestito su misura, la confezione dipende dalle particolarità del caso e dalle volontà ed esigenze personali del singolo Disponente e dei beneficiari.
IL TRUST IN ITALIA
Nonostante il Trust sia presente da oltre cinque secoli nel panorama internazionale, in Italia, ha iniziato la sua diffusione solo negli ultimi anni.
Il TRUST è uno dei più importanti istituti del sistema giuridico anglossassone, riconosciuto in Italia dalla Legge n. 364 del 16 Ottobre 1989, (legittimazione giuridica a seguito dell’adesione alla Convenzione de L’Aja del 1 Luglio 1985) che garantisce l’unitarietà e la protezione del patrimonio, separandolo completamente dalla sfera giuridica del proprietario che ha deciso di istituirlo.
L’unitarietà e la protezione del patrimonio conferito rendono il trust strumento ineguagliabile per pianificare e gestire il passaggio generazionale verso i propri figli, i propri nipoti o qualunque altro beneficiario designato; tutelando da ogni possibile aggressione il patrimonio, con possibili benefici fiscali sia nei trasferimenti della proprietà sia nell’imposizione sui redditi che il fondo in trust andrà a produrre.
L’Agenzia delle Entrate e il Parlamento Italiano hanno prodotto leggi e circolari che mostrano un evidente favor trust e un’ imposizione fiscale di notevole beneficio.
I conferimenti a favore dei coniugi o di parenti in linea diretta scontano l’imposta al 4% sul valore eccedente la franchigia pari a 1.000.000€ per beneficiario.
Dal momento che il beneficiario viene identificato al momento dell’istituzione del trust, ne consegue che:
1- il successivo passaggio dei beni ai beneficiari non sconta ulteriori imposte rendendo pertanto possibili “salti” generazionali prima dell’effettiva attribuzione;
2- la tassazione è considerata sul valore “attuale” dei beni e non sul loro futuro incremento di valore;
3- non si considerano i frutti che andranno ad accrescere il valore dei beni nel tempo.
Inoltre, nel conferire quote di partecipazione in imprese, quando i beneficiari sono il coniuge e i discendenti, in presenza di determinate condizioni, è possibile avvalersi dell’esenzione totale (Art. 3, c.4-ter D.Lgs n.346/1990).
Per i redditi che vengono prodotti dai beni in trust, è il trust stesso, soggetto passivo Ires munito di proprio codice fiscale, ad assolvere all’imposta fissa del 27,5%, per poi trasferire tali frutti ai beneficiari “senza ulteriore imposizione”, secondo il dettato della Circolare n. 48 del 2007 dell’Agenzia delle Entrate italiana.
In caso di distribuzione dei dividendi, gli utili da partecipazioni societarie assolvono imposta Ires del 27,5% su base imponibile ridotta, che determina imposizione complessiva del 21,34%.
IL NOSTRO TRUST
Custodiamo il futuro di chi ami
Finance & Business Ltd è specializzata nell’attività di istituzione e amministrazione di Trust e annovera tra i suoi clienti imprenditori, industriali e professionisti di elevato prestigio.
Finance & Business Ltd sceglie come impianto normativo di garanzia e precisione la legge inglese, data la tradizione millenaria del Tribunale dell’Equity e la legge neozeladese del Foreign Trust.
La gestione quale Trustee Professionale abbraccia patrimoni complessi costituiti da liquidità, immobili, strumenti finanziari, società operative, holding e opere d’arte.
Finance & Business Ltd garantisce una gestione continuativa nel tempo, superando i limiti legati alla figura del Trustee persona fisica, e ciò risulta di fondamentale importanza specialmente nei Trust di lunga durata.
Il Gruppo è dotato di risorse specializzate al suo interno iscritte a STEP (Society of Trust and Estate Practitioners).
Finance & Business Ltd aggiunge all’esperienza e competenza delle proprie risorse un’ ulteriore garanzia per i suoi Clienti, costituita dalla presenza di controlli interni e regole operative condivise, volte a garantire uniformità e precisione nell’amministrazione dei Trust.
Il nostro fine è quello di assicurare la completa soddisfazione dei bisogni e delle esigenze dei nostri Clienti e a tal fine intratteniamo un dialogo continuo e costante.
STORIA DEL TRUST
Il Trust è un istituto giuridico profondamente radicato nella storia del diritto inglese.
L’espressione Trust infatti deriva dall’etimo anglosassone Traust e significa letteralmente “affidamento, fiducia intensa”.
Il diritto romano, ovvero la radice che governa il diritto italiano, ha ben sviluppato il concetto di Trust con il fideicommissum ovvero il testamento prima della morte, ma non ha mai approfondito il concetto di inter vivos trust applicato quando si è ancora in vita. Questo concetto è infatti appartenente alla cultura giuridica e all’esperienza dei paesi di Common Law.
Il Trust nasce in Inghilterra durante le crociate, tra il XII e XIII secolo, per consentire ai cavalieri, che lasciavano le loro proprietà terriere per recarsi in terra santa, di nominare una persona di massima fiducia che gestisse i propri beni in loro assenza e che svolgesse il ruolo di esecutore testamentario in caso di scomparsa durante la guerra.
L’arrivo del francescanesimo in Inghilterra nella seconda parte del XIII secolo contribuisce a diffonderlo per la gestione e la destinazione dei patrimoni di famiglia di coloro che praticavano voto di povertà.
Nel XV secolo si inizia ad avere riscontro nei documenti del termine “trust” in luogo dei precedenti “uses”.
Nei secoli successivi si ha una grande diffusione in Gran Bretagna, Irlanda, Nord Europa, Paesi del Commonwealth, Stati Uniti d’America.
Nel XIX e nel XX secolo buona parte delle proprietà immobiliari delle famiglie inglesi e americane confluiscono in trust.
Per dare libera circolazione ai trust all’interno degli altri ordinamenti, numerosi paesi sottoscrivono la Convenzione dell’Aja del 1 Luglio 1985 e tra essi, tra i primi a licenziare la propria Legge di Recepimento, l’Italia.
Dal 2007, anno della piena chiarificazione dei profili fiscali, attraverso le reintroduzione delle Imposte di Successione di fine 2006, la Legge Finanziaria 2007 e le modifiche al Testo Unico delle Imposte sui Redditi che lo determinano Ente Non Commerciale soggetto passivo Ires, il trust manifesta in Italia una sempre maggiore diffusione.
Le grandi proprietà degli Agnelli, la multinazionale Amplifon, i Vini Antinori, il Gruppo De Longhi fino ai recenti assetti del re del cashmere Brunello Cucinelli e della quota in Mediolanum del Gruppo Fininvest vedono il trust quale migliore forma per garantire l’unitarietà e il passaggio generazionale dei patrimoni, fino a renderlo oggi strumento possibile di pianificazione anche per asset di famiglia del valore complessivo di poche centinaia di migliaia di euro.